Familia Pozzo Ardizzi |
Abramo Ardizzi: biografía |
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"Dizionario biografico degli Italiani"
(página 40)
Escrito por Alberto Maria Ghisalberti, Massimiliano Pavan, Istituto
della Enciclopedia italiana
Publicado por Istituto della Enciclopedia italiana, 1962
ARDIZZI, Abramo (de Arditiis o Ardiciis). - Nacque a Vigevano da nobile famiglia, che nel XV e XVI secolo diede uomini illustri nelle armi e nella diplomazia: il padre, Cristoforo, e il fratello Antonio ebbero incarichi politici e nell'ammistrazione del ducato di Milano. Non si hanno notizie della sua giovinezza e dei suoi studi. Compare la prima volta nel luglio 1439 in qualità di " familiare" di Filippo M. Visconti, incaricato di far entrare il nobile Eusebío de Bulgaro in possesso del feudo di Casalvolvone. Il 9 settembre dell'anno successivo fu incaricato, in sostituzione del segretario ducale Simonino Ghilini, di provvedere al trasferimento della compagnia dì Cesare de Martinengo, da Borgo Lavezzaro e Cerebano a Galliate. In un elenco del personale della corte ducale del io nov. 1444 l'A. figura tra i "familiares equitantes". Compi la prima nussione diplomatica di impegno nel giugno del 1447, inviato dal duca presso il re di Francia per trattare la formazione di una lega e discutere le condizioni per un'eventuale accessione ad essa da parte dei marchesi di Saluzzo e di Monferrato e del duca di Savoia. Morto nell'agosto di quello stesso anno Filippo M. Visconti, l'A. si ritirò con tutta probabilità nella sua Vigevano, dove lo si ritrova l'anno dopo console della città, ma già in rapporti con Francesco Sforza, che il 4 genn. 1449 lo nominò suo commissario a ricevere il giuramento di fedeltà delle " città, terre, castelli, università, nobili e collegi sottoposti un tempo all'ubbidienza del passato duca di Milano "e a stipulare con loro patti e capitolazioni.
L'incarico gli fu affidato quasi certamente in occasione della missione
compiuta a Pavia per la registrazione dei capitoli dell'accordo
concordato a Novara tra lo Sforza e Vigevano il 25 dic. 1448. Nel marzo
del 1450 l'A. fu promotore e latore di un dono fatto dai Vígevanesi a
Francesco Sforza; il 27 di quello stesso mese fu presente a Milano
all'ingresso del nuovo duca, come rappresentante, insieme al nipote
Cristoforo, del Comune di Vigevano. Lo Sforza, attorno al quale si
andava ricostituendo quasi in blocco la burocrazia già al servizio dei
Visconti, continuò ad utilizzarlo in importanti missioni.
Il io genn. 1456 fu nominato referendario di Alessandria, per due anni,
a cominciare dal io dicembre successivo, con lo stipendio di ioo
fiorini. Confermato nel a carica per due anni il io dic. 1458, per altri
due anni il 3 nov. 146o e per un altr'anno ancora il 24 nov. 1462,
dovette occuparsi di frenare le rivendicazioni di Guglielmo di
Monferrato sulla città e assicurare la sicurezza dei confini dello Stato
di Milano da quella parte strategicamente assai importante. Non si
hanno, tuttavia, che notizie generiche sulla sua attività di questi
anni, e dopo il 1463 non se ne sa fa più nulla.
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